Solarolo

Confina con i comuni di: Imola, Cotignola, Castel Bolognese, Bagnara di Romagna e Faenza. Tra gli edifici religiosi: Santuario Madonna della Salute; Chiesa di San Mauro. Il nome è la forma diminutiva del termine latino solarium ossia luogo soleggiato. Raccolta di Opere d’Arte e Museo del Santuario della Beata Vergine della Salute sono i due musei del comune.

Porta di entrata del Castello di Solarolo

DATI

Superficie: 26,04 kmq
Altezza s.l.m.: 25 mt
Abitanti: 4.472 ab./kmq
Densità: 171,74 ab./Kmq
Latitudine: 44° 22′
Longitudine: 11° 51′
C.A.P.: 48027
Codice ISTAT: 039018
Codice catasto: I787

Lo stemma del Comune di Solarolo è noto da tempo, secondo la leggenda era scolpito sulla rocca fatta costruire da Astorgio Manfredi nel XIV secolo. Gli esemplari più antichi però sono del XVI dove mostrano la sola figura del sole, in funzione “parlante”, in campo azzurro. Rimase in uso fino al 1861 circa.Nel 1896 compare la torre, simbolo dell’autonomia amministrativa e allusiva all’antico castrum Solarolii, in una campagna caratterizzato da “arbusti” che nel 1948 verranno interpretati come generici “fiori” (per qualche commentatore sarebbero margherite), simbolici di floridezza e produzione agricola.Nel 1951 lo stemma acquista una foggia aulica, con corona nobiliare, figure allegoriche e un complesso scudo modanato.
I “fiori” vengono sostituiti da covoni e la composizione vuole simboleggiare “… il Sole” (dal quale prende nome il capoluogo, che compare nei documenti del 993 come “fundus”).
Si blasona: D’azzurro, a tre covoni di rosso, posti l’uno accanto all’altro, sinistrati da una torre d’argento, munita di tre merli alla ghibellina, il tutto attraversante una campagna d’oro; l’insieme accompagnato nel cantone destro del capo da un sole figurato e radioso d’oro.